lunedì 24 settembre 2012

STATO DI DIRITTO LAICO? - di Andrea Sartoni


Dio creò l’uomo con grande amore “a sua immagine e somiglianza”, lo creò libero su di una terra libera. Non impose a lui nessun stile di vita, gli chiese solo il rispetto, la fiducia nel proprio Creatore e l’Amore. Non impose alcun credo, ogni uomo che discende sulla terra per volontà del Padre è libero di credere e convertirsi al Padre, quanto di percorrere la propria esistenza terrena al di fuori dei dogmi della Chiesa vivendo da ateo, o credente di altra religione.
Quando discese il Salvatore sulla terra e si manifestò al mondo, si rivolse a coloro che credevano chiamandoli beati e a coloro che lo rinnegavano disse che verrà un giorno in cui si sentiranno lacrime e stridore di denti. Fece un’ammonizione, ma lasciò loro vivere la propria vita nella libertà delle loro scelte, consapevoli che Lui li aveva avvertiti. Dio è un Creatore che lascia vivere la propria vita democraticamente, tu individuo scegli le tue azioni sapendo che un giorno ci sarà il tempo del Giudizio Universale.
La missione, infatti, che Gesù Cristo affidò ai suoi e alla Chiesa, fu di battezzare e convertire, e a chi saranno perdonati i peccati verranno perdonati a chi non vengono perdonati saranno non rimessi.
Ancora una volta le Scritture ci parlano di conversione: il termine ci suggerisce l’immagine di una persona che, accorgendosi di camminare, su una strada sbagliata, decide di tornare sui suoi passi e di incamminarsi in una direzione diversa. La conversione è una presa di coscienza “esistenziale” che può avvenire in seguito all’azione persuasiva di una terza persona oppure alla considerata riflessione personale. Si decide, così, di cambiare il corso alla propria vita,ri-orientando i propri atteggiamenti e comportamenti secondo criteri diversi da quelli seguiti fino a quel momento.
Nella Costituzione italiana si legge all’articolo 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo..” Non è  un diritto vivere laicamente la propria vita? Sì, infatti l' articolo 7 della Costituzione recita “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.” e di seguito l'articolo 8 concede la possibilità a manifestare qualsiasi religione, nelle libertà di opinione che uno Stato di diritto libero e laico concede.
La libertà dell'individuo in Italia è realmente riconosciuta? Perché  la legge deve imporre dei divieti quando si parla di Eutanasia, Coppie di Fatto e Testamento Biologico?
Credo che sia tempo di una vera e propria discussione

1 commento:

  1. Vaticano 22 settembre 2012
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    A Castel Gandolfo l’incontro con i leader dei partiti cattolici

    Il Papa all’Internazionale Dc
    “Difendete sempre la vita”

    Anche il no all’eutanasia, alle nozze gay, agli aborti procurati e l’impegno per la tutela della famiglia nel decalogo dettato da Benedetto XVI ai Capi di Stato e di governo democristiani ricevuti in udienza. Un richiamo anche per un "rinnovato" e forte impegno per far fronte alla crisi globalizzata alla delegazione guidata dal presidente Pierferdinando Casini che ha assicurato “confermiamo il nostro impegno a contrastare le politiche che minacciano l`uomo"

    Benedetto XVI (foto Ansa)
    ROMA -
    Benedetto XVI ha dettato un vero e proprio decalogo ai leader dell’Internazionale democristiana, guidati da Pierferdinando Casini appena rieletto al vertice dell’organizzazione, ricevuti in udienza a Castel Gandolfo. Tutti precetti “irrinunciabili” dell'azione politica dei cattolici in tutto il mondo quelli indicati dal Papa, a partire dal "rispetto della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo esito naturale con conseguente rifiuto dell`aborto procurato, dell’eutanasia e di ogni pratica eugenetica” Un impegno che per il Pontefice “si intreccia con quello del rispetto del matrimonio, come unione indissolubile tra un uomo e una donna e come fondamento a sua volta della comunità di vita familiare".

    Proprio sulla famiglia ha puntato larga parte del suo discorso il Papa tedesco sottolineando: "La famiglia, cellula originaria della società è radice che alimenta non solo la singola persona, ma anche le stesse basi della convivenza sociale". Motivo per il quale, ha aggiunto ricordando il suo predecessore "correttamente Giovanni Paolo aveva incluso tra i diritti umani il diritto a vivere in una famiglia unita e in un ambiente morale, favorevole allo sviluppo della propria personalità".

    Papa Benedetto XVI ha rivolto un richiamo per un "rinnovato" e forte impegno politico dei cattolici per far fronte alla crisi globalizzata che deve essere affrontata in una "chiave, fiduciosa e non rassegnata" così da consentire che "l`impegno civile e politico possa ricevere nuovo stimolo ed impulso nella ricerca di un solido fondamento etico, la cui assenza in campo economico – ha sottolineato il Papa - ha contribuito a creare l`attuale crisi finanziaria globale".

    Rivolgendosi, fra gli altri, ai premier di Spagna, Grecia, Irlanda, Marjano Rajoy, Antonio Samaras, Enda Kenny e ai presidenti di Albania e Ungheria, Sali Berisha e Viktor Orban, il Pontefice ha continuato: "Il contributo politico ed istituzionale di cui voi siete portatori non potrà quindi limitarsi a rispondere alle urgenze di una logica di mercato, ma dovrà continuare ad assumere come centrale ed imprescindibile la ricerca del bene comune, rettamente inteso, come pure la promozione e la tutela della inalienabile dignità della persona umana". A tal fine, ha quindi ammonito “risuona quanto mai attuale l`insegnamento conciliare secondo cui nell’ordinare le cose ci si deve adeguare all`ordine delle persone e non il contrario”, un ordine, questo della persona, che “ha come fondamento la verità, si edifica nella giustizia ed è vivificato dall’amore”.
    Infine, nel rivolgere un saluto alle numerose delegazioni democristiane presenti a Castel Gandolfo, il Papa ha voluto in modo "particolare salutare e ringraziare il presidente Pier Ferdinando Casini per le cortesi parole che mi ha rivolto a vostro nome". Il leader dell’Udc, nella veste di presidente dell’Internazionale democristiana, aveva sottolineato che il magistero di Benedetto XVI "è un richiamo profondo all`identità cristiana, come alla centralità dell`uomo e all`etica della responsabilità. È sulla base di questi valori che confermiamo oggi – la rassicurazione di Casini - il nostro impegno a contrastare le politiche che minacciano l`uomo".

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