Venerdì 20 luglio 2012. Questa è una data che rimarrà, per sempre, impressa nella mia mente, una serata, indimenticabile, a cui sarà riservato uno spazio nel mio cuore!
Le emozioni erano già iniziate al mattino. Avevo rivisto il filmato “Gli Angeli di Borsellino”, dedicato ai ragazzi di Via d’Amelio. Rivedere quelle immagini, risentire la voce di Agnese Borsellino che diceva: “Io che -sono contraria a rilasciare interviste, appena ho saputo che sarebbe servita per la trasmissione dedicata agli Angeli di mio marito, non ho avuto la forza di sottrarmi a questo dovere, perché loro sono morti per mio marito, per lo Stato…”, è stato commovente. Non vi nascondo che le lacrime hanno solcato il mio volto.
La sera a Marradi è stato un crescendo di sensazioni incredibili.
Ho avuto il piacere di conoscere Tommaso Triberti, che con il suo impegno politico e civile, la sua voglia di legalità ti trasmette l’energia positiva per continuare a lottare per un Paese migliore.
Continuare a lottare. Sottolineo questo aspetto, perché purtroppo il morale degli appartenenti alle Forze dell’Ordine è letteralmente a pezzi. Lo scoramento è il sentimento che prevale. La sfiducia nei confronti di un sistema che non funziona. Senza soffermarmi sui continui tagli al sistema sicurezza che, comunque, avvantaggiano sempre di più la criminalità organizzata, voglio evidenziare le altre problematiche che influiscono negativamente sullo stato d’animo dei poliziotti.
I continui attacchi che devono subire coloro che cercano di arrivare alle verità; una giustizia inevitabilmente troppo lenta che, spesso, vanifica il lavoro delle Forze di Polizia e dei magistrati stessi; i ripetuti assalti alle intercettazioni; le depenalizzazioni di reati come il falso in bilancio e tanto altro, queste sono le cose che incidono negativamente sui lavoratori di polizia.
Nonostante tutto ciò, le Forze di Polizia continuano e continueranno ad impegnarsi per assicurare a tutti i cittadini uno standard di sicurezza elevato.
Torniamo alla serata.
Parlare di mafia in una regione che non è terra di mafia non è sempre semplice.
Molti sono convinti che la mafia sia un fenomeno che appartiene solo alle regioni del sud. La presenza della mafia al nord spesso non è percepita. Nulla di più sbagliato.
Le associazioni di tipo mafioso, come oramai le cronache quotidiane ci raccontano, hanno esteso i loro tentacoli su tutto il territorio nazionale e oltre. Anche in Toscana, purtroppo, suono suonati i campanelli d’allarme. Le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia confermano il forte interesse e la presenza, sul nostro territorio, della criminalità organizzata. Le mafie diventano una minaccia per la libera economia quando riescono a trasformare i loro guadagni criminali in soldi puliti.
Il recital.
Introdurre lo spettacolo di Ugo De Vita "Senza lasciarci", in occasione del ventennale delle stragi di Capaci e via d'Amelio, sono state un'emozione ed una sensazione uniche.
Marradi ha offerto questa opportunità ad un poliziotto.
Credo sia un aspetto simbolico da non sottovalutare.
La Vostra sensibilità è da mettere in risalto, rispetto alle gravi dimenticanze di molti altri.
Voglio ricordare i colleghi sopravvissuti alle stragi del ’92, i quali sono stati letteralmente dimenticati, soprattutto dallo Stato.
Il recital è stato coinvolgente. Un susseguirsi di letture, di immagini, di suoni, di sensazioni forti che ti scuotono la coscienza, che ti danno la scossa e ti fanno capire la grandezza di uomini che hanno sacrificato la propria vita per difendere il nostro Paese dal cancro della mafia.
Il mio concittadino Ugo De Vita, con un’interpretazione trascinante, è riuscito a creare, nella bella piazza di Marradi, un’atmosfera indimenticabile e appassionante, resa ancor più suggestiva dal favore di un vento che ti avvolgeva incredibilmente, insieme alle note del sassofonista Gian Maria Randi.
Vedere tutta quella gente attenta e commossa, che ha ringraziato ed omaggiato l’autore dello spettacolo con un lungo applauso, mi ha dato una carica incredibile.
Ritorno a Firenze.
Non è finita qui. Roberto Benigni mi ha accompagnato giù per il Passo della Colla, verso Firenze. Proprio così! La via “impegnativa” di ritorno è stata trasformata magicamente nell’autostrada del “Sole”. Radio RTL ha trasmesso in diretta, da Piazza Santa Croce, il Canto undicesimo dell’inferno della Divina Commedia, recitato da Roberto Benigni. In quel canto si parlava, tra l’altro, di finanza e di usura. Com’è attuale Dante.
Che serata meravigliosa!