giovedì 17 gennaio 2013

FIERI DI ESSERE STUPITI: La presentazione del film “ACCIAIO” del regista marradese Stefano Mordini - di Andrea Sartoni


Stupore… questo il prodotto di una serata ricca di emozioni, ricordi e… futuro.
Lo stupore degli organizzatori per la partecipazione alla manifestazione ben riuscita. Lo stupore nella faccia di Stefano Mordini, accolto da un pubblico festoso, in un teatro, quello degli Animosi di Marradi, saturo in ogni posto in platea e in ogni ordine di palchi sino al loggione. Stupore negli occhi degli intervenuti per la visione del film e stupore pure per le parole ascoltate e i temi toccati. Non è stata una serata vetrina o una passerella: si è parlato di lavoro, di Marradi, di giovani e di futuro. Sul palco, a fianco del regista marradese, il candidato sindaco Tommaso Triberti, tra gli organizzatori, che ha ringraziato il regista per la sua presenza, sottolineando come questo sia solo uno dei numerosi eventi culturali con cui il giovane candidato ha il coraggio di affrontare le tematiche attuali e scottanti. Triberti ha sottolineato l’importanza di personaggi come Mordini in grado di portare con orgoglio il nome di Marradi in giro per l’Italia e di mantenere vivo il fuoco culturale tipico del nostro paese. Nelle vesti di conduttore, l’imprenditore Walter Scarpi, che si è detto soddisfatto delle tematiche affrontate nella discussione con il regista e della sua simpatia e disponibilità. Una serata che ha visto protagonisti i giovanissimi ragazzi della seconda classe della scuola secondaria di primo grado di Marradi, i quali hanno intervistato Mordini  in vista del lavoro che svolgeranno e che sarà pubblicato su “La Nazione - Firenze” all’interno del progetto, divulgato  dallo stesso giornale, “Cronisti in Classe”.
L’ispirazione per la discussione è arrivata dalla frase pronunciata dalla protagonista del  film: “Dicono che per noi giovani qui non ci sia futuro, mi chiedo perché il futuro deve essere sempre altrove, da un’altra parte!
Mordini spiega il significato del proprio lavoro sentendosi  amareggiato che, nella società di oggi, si viva più che una crisi economica una crisi culturale avendo perso i valori dell’onestà, dei diritti, di un senso di civiltà e di un rispetto verso il lavoro. Il regista marradese individua un fallimento nel neoliberismo, che ha tolto il dialogo tra capitale (proprietà), oggi spesso nascosto e non conosciuto, e la classe operaia. L’assenteismo dello Stato, che induce gli operai, causa la paura di perdere l’agognato posto di lavoro, addirittura a confutare il proprio diritto alla vita, un caso su tutti, ad esempio, l’Ilva di Taranto; ecco la crisi culturale e non economica che stiamo vivendo!
Mordini invita i giovani a costruire la propria affermazione conseguendo i propri obbiettivi, che siano all’interno di un piccolo centro come Marradi o al di fuori, ma è raggiungendo l’obbiettivo che ci si afferma; l’operaio che si confronta con il proprio lavoro e la propria dimensione di vita ottiene il successo. Per questo uno può costruirsi il suo futuro anche fuori Marradi, se il mondo culturale e il mondo imprenditoriale non gli permettono di esprimere le sue potenzialità su questo territorio. È importante uscire per vedere quello che c’è fuori, ma è anche bellissimo tornare sapendo ciò che c’è ad aspettarti. Cercando di raggiungere i propri obbiettivi si cade in pregiudizi, perché si ha una propria identità, si hanno delle chiusure e delle visioni diverse, portando questo in una nuova realtà tu sei diverso, ma è facendo accettare queste diversità che tu fai crescere questa nuova realtà; bisogna avere coraggio di portare nuove visioni all’interno di nuove realtà, solo così facendo contribuiamo a far crescere la società.
Buio in sala e via alla macchina da proiezione con la pellicola da 35mm, per una sera a Teatro si rivive anche l’emozione del cinema.
L’evento era organizzato dalla nascente associazione politico-culturale di Marradi “Officine Marradi”, ed era solo l’inizio. Chapeau!

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